Cercasi coerenza!

 


Fanno, in grande, quello che facevo io due anni fa. Danno i simpaticissimi suricata in pasto alle iene, giustificandosi dicendo che sono troppo numerosi. Detto per inciso: quante persone sborserebbero cifre importanti per comprarsi un suricata, da tenere in casa come animale domestico? Due anni fa io mettevo cavallette vive nel terrario delle mantidi, per poter fotografare il crudele pasto. Sono stato criticato, per questo, sui social, per mancanza di coerenza, poiché mi dichiaro animalista, ovvero affermo di possedere un approccio etico verso gli animali. Nello zoo di Zurigo, piuttosto che comprare bestiame macellato nei mattatoi, secondo le norme che prevedono lo stordimento preventivo della vittima, danno alle iene da mangiare i suricata, in sintonia con le regole crudeli della Natura. In Cina, per seguire le stesse crudeli regole, danno asini vivi da mangiare alle tigri, e nell’orario in cui ciò avviene c’è sempre ressa di pubblico, con aumento dei guadagni dello zoo. Il direttore di quello di Zurigo, che non è in Cina dove gli animali non hanno alcun diritto, evidentemente, con tale scelta, dimostra di non essere un animalista, cioè di non avere un approccio etico verso gli animali che, a questo punto, possiamo dire tiene prigionieri. 

 

 

Non so se pubblicizza il pasto delle iene come i suoi colleghi cinesi pubblicizzano il pasto delle tigri, ma immagino di no, perché susciterebbe sicure proteste da parte del pubblico e quindi sarebbe controproducente per il fatturato dello zoo. I visitatori possono sempre dire: “Qui non ci torno più! Non porto i miei bambini a vedere certi spettacoli!”. E addio guadagni! Il direttore dello zoo di Zurigo, questo, lo sa bene. E forse è piuttosto scocciato che la notizia dei suricata offerti alle iene come cibo sia trapelata. Sarà stato qualche giornalista in vena di scoop. Sempre sui soldi andiamo a scivolare: il direttore dello zoo, a modo suo, pensando magari di fare le cose di nascosto, risparmiando sulle spese di carne, e il direttore del giornale, anche lui a modo suo, sapendo che la notizia avrebbe fatto aumentare le vendite.

Eppure, il direttore dello zoo è laureato in scienze naturali, immagino, e quindi ragiona da spietato naturalista. Forse anche irride quelle anime candide che si commuovono per dei suricata, quando non si tratta di porcellini d’India, ancora più prolifici, o di conigli. Quando arrivava il circo in città, nei tempi che furono, sparivano i gatti del paese. Poi lo Stato decise per il finanziamento pubblico dei circhi, e i nomadi poterono comprare la carne dal macellaio, lasciando in pace i gatti dei privati cittadini. Anche qui, è una questione di soldi, per una volta usati nel modo giusto, anche se gli animali continuano ad essere macellati nei mattatoi e anche se i soldi pubblici finiscono nelle tasche di brutta gente. Cosa si deve fare, secondo l’etica animalista? Chiudere zoo e circhi, subito, in quanto fuorvianti e inadatti ad educare il pubblico secondo norme etiche. Sia lo zoo che i circhi mandano un chiaro messaggio: “L’uomo è padrone della Terra e fa degli animali ciò che più gli pare e gli piace”. Sia maledetta la Bibbia, il Vecchio Testamento, il libro della Genesi e quel pecoraio che ha codificato una tale antropocentrica bestemmia.

Commenti

  1. Io, che non sono un vero animalista come Veritas, ma solo una persona sensibile, mi limito a dire che può essere lecito uccidere gli animali, ma non farli soffrire.
    La scriminante fondamentale, a mio parere, sta tutta qua.

    P.S. La Bibbia non ha colpe particolari, perchè prima viene l'antropocentrismo, iscritto nei nostri geni, e dopo vengono i libri come la Bibbia,. che si limitano a esplicitarlo.

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    1. Citazione:

      "lecito uccidere gli animali, ma non farli soffrire"


      Lo dicevano già Kant e Sant'Agostino, secoli fa. Se il concetto di evoluzione può essere esteso anche agli usi e ai costumi dell'essere umano, e non solo alla sua parte fisica, mi aspetto qualche progresso in una persona del nostro tempo.




      Citazione:

      "prima viene l'antropocentrismo, iscritto nei nostri geni"


      Io penso che, iscritti nei nostri geni, sia il...tribùcentrismo, perché prima viene la tribù di appartenenza e poi non viene nient'altro, dato che il concetto di razza umana è troppo astratto per essere recepito e interiorizzato.

      Anche al giorno d'oggi, e a maggior ragione nei tempi passati, si tende a vedere le differenze tra la nostra tribù d'appartenenza e le altre, ovvero gli stranieri.

      Succede anche a me, nonostante io abbia la tendenza a razionalizzare le cose. Con gli stranieri non vado d'accordo e credo di essere un po' xenofobo, per la semplice ragione che non li capisco. E loro non capiscono me.
      Se non posso avere una piena comunicazione, preferisco stare alla larga dallo straniero, compreso mio genero albanese.

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    2. Hai ragione, ci sono vari livelli di 'centrismo'.
      Il primo è la famiglia, poi vuene la tribù, ma poi viene anche la specie.

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  2. "Ragazzi, mettete sotto chiave il gatto!" "È arrivato il Gratta" Gratta era il soprannome del sig.Caroli, proprietario dell'omonimo circo rionale di Firenze, rionale perché si spostava da un quartiere all'altro della città, fatti salvi i 3 o 4 mesi di freddo barbino e di tramontana tempestosa. Era consigliabile, secondo i buontemponi, nascondete i gatti, non perché i circensi li avrebbero dati da mangiare alle fiere, che non ne avevano, ma perché magari se ne sarebbero cibati essi stessi, visti i magri incassi che riuscivano a spuntare.

    Niente animali, salvo 2 coppiole di barboncini infeltriti che siesibivano in svogliate piroette, la tinozza di ghisa accanto la roulotte . Dentro la divisa bianca da cavallerizza con gli alamari ossidati. Memorie di altri splendori. E candori.

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    1. Federico Fellini!


      "barboncini infeltriti" è...geniale!

      Poveri cuccioli, anche loro venivano frustati come leoni e tigri, con la differenza che il domatore non correva pericolo di morte.

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