Il diabolico fanatismo religioso



Ho questo libro in biblioteca da 45 anni, cioè da quando fu pubblicato nel 1980. La scorsa notte l’ho finito, ma detta così sembra che ci abbia messo 45 anni per leggerlo. In realtà, l’ho letto in tre giorni, poiché è avvincente come tutti i libri di avventure. Solo che queste sono avventure vere, non inventate. Non sto qui a fare una recensione del libro perché si trova in vendita on line. Per chi fosse interessato. Voglio però riferire un episodio realmente accaduto e che sfata il mito del monaco buddista nonviolento e pacifico. Correva l’anno 1905 e la Cina aveva, obtorto collo, aperto i suoi confini agli stranieri, in primis gli inglesi. Il fatto che la Gran Bretagna sia stata per secoli un paese imperialista e colonialista ha permesso agli scienziati di fare scoperte incredibili e di trasmetterle in Europa. I più maliziosi direbbero che gli esploratori bianchi hanno saccheggiato le risorse dei paesi colonizzati, ma se si può dire questo per minerali, legname e avorio, ben difficilmente penso che si possa dire la stessa cosa per piante e fiori. Certo, era un business, perché in Europa c’era molta richiesta e, come dice la prima legge dell’economia, è la domanda che crea l’offerta. Certo, non è stato facile trasferire semi, piante e addirittura alberi in Europa, e a volte ci scappava il morto. Morti ammazzati, non tanto caduti nei dirupi nel tentativo di afferrare qualche pianta cresciuta sul ciglio dei burroni, ché anche di quelli ce ne sono stati. George Forrest era un appassionato di piante inglese. Fu mandato in esplorazione nello stato cinese dello Yunnan, ai confini con il Tibet. La storia registra che nel 1950 la Cina conquistò il Tibet, rendendolo una provincia autonoma e costringendo alla fuga il Dalai Lama. E’ storia recente, ma i dissapori tra tibetani e cinesi duravano da decenni. Fu infatti nel 1905 che un capitano inglese, che aveva base in Cina,commise la leggerezza di entrare con il suo battaglione a Lhasa, capitale del Tibet, che per lui era una città come tutte le altre, ma che per gli indigeni era un luogo sacro e inviolabile. Tale operazione non fu mai perdonata agli stranieri e fu così che per i tibetani cominciò la caccia ai “diavoli bianchi”. George Forrest si trovò nel bel mezzo di tale inferno. Era ospite di una missione di sacerdoti francesi, quando arrivò la notizia che un’altra missione francese, distante qualche chilometro, era stata presa d’assalto dai guerriglieri tibetani, per lo più monaci buddisti. I padri missionari erano anche medici e alcuni pure botanici, e pareva loro incredibile che i nativi potessero fargli del male. E invece, i diavoli tibetani catturarono, torturarono e uccisero tutti i “diavoli bianchi” che incontravano sulla loro strada. Quando il priore missionario decise di scappare, su preghiera di lama amici, 80 persone fuggirono dall’insediamento, compresi 17 membri della spedizione di George Forrest. In un’imboscata, su 80 persone i monaci ne uccisero subito 69, compresi i nativi che fungevano da portatori. Forrest fu tra quelli che riuscirono a sfuggire al massacro, ma da quel momento iniziò il suo calvario, che lo portò più volte ad un passo dalla morte. Iun’occasione, mentre lui faceva di tutto per nascondersi nella giungla, il suo cappello fu trapassato da due frecce avvelenate. I monaci ingaggiarono anche delle donne del posto, per dare la caccia ai fuggitivi, e m’immagino che fossero le più assatanate. Morale della favola. Di fronte al fanatismo religioso non ci sono limiti. Anche il buon caro vecchio buddismo, circonfuso di incenso e meditazione, non sfugge a questa regola. Del resto, i monaci Shaolin, cinesi, sono tra quelli più esperti in arti marziali. Alla faccia della Nonviolenza!

Commenti

  1. Anni fa mi "bevvi" in pochi giorni 3 o 4 libri di Tuesday Lobsang Rampa che è stato uno scrittore inglese il quale, spacciandosi per un monaco tibetano, diventò famoso per i suoi libri "Il terzo occhio", "Il medico venuto da Lhasa" ed altri in cui mescolava misticismo esoterismo e spiritualità. Libri che all'epoca mi fecero sognare (altri modi di vivere e stare al mondo). Il fanatismo religioso può colpire ovunque ... anche il buddhismo "npn violento". Per non parlare delle crociate etc etc. Lo stesso sterminio di popoli interi per assicurarsi la terra promessa ...
    E senza dimenticare la "religione" dei pro-vaccino che volevano eliminare i no-vaccino.
    Una guerra continua insomma. Ed allora penso che tutto sommato siamo fortunati. Io ad accarezzare i miei gatti, innaffiare le piante ed a preparare la legna per il camino ...
    Per dare un senso a questa vita che un senso non ce l'ha

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    1. Anch'io anni fa lessi i libri di Lobsang Rampa. Credo di averli letti tutti. Mi puoi confermare che quel signore inglese cadde da una scala, sbatté la testa e cominciò a parlare e scrivere come se fosse un tibetano. Ho un vago ricordo in proposito. E' già successo che persone cadute in coma al loro risveglio parlassero lingue antiche, come il latino o il sanscrito.

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    2. si confermo. Le cronache raccontano che dopo una rovinosa caduta si sia risvegliato "lama tibetano". Comunque sia andata la cosa i libri erano scritti veramente bene. Li ricordo ancora. Mi hanno fatto compagnia per tanto tempo

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  2. Ovunque il guardo io giro
    Immenso iddio non vedo
    Tal quale un brutto tiro,
    Ne' spero ne' più credo....

    Aleggia la menzogna
    Da oriente ad occidente
    Non allevia, alla bisogna
    Pregar come un dolente.

    Per l'animo irrequieto
    Non v'è rimedio al mondo
    E raro è giorno lieto
    Sul piano , oppur sul tondo!

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    1. EPPURE, UN GIORNO LIETO
      TROVARLO PUOI LO STESSO.
      NON C'E' NESSUN DIVIETO
      DIPENDE DA TE STESSO.

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    2. Lumen, stai portando via il lavoro a Zenzero, che ora si fa chiamare "Gentle giant"?

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    3. Ma no ! Era solo una piccola chiosa al mitico Mauro... ;-)

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    4. Ragazzi, diciamocelo francamente, siamo forti!!!

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  3. Esistere per consentire
    La biologica programmazione
    Trasformando in vana energia
    Cena, pranzo e colazione.

    Esistere per subire
    La perenne sopraffazione
    Ad opera di pochi imbecilli
    Padroni di ogni nazione

    Stancarsi, dormire e svegliarsi
    Facendo le medesime cose
    Come uccelli che girano in tondo
    Come spine su steli di rose

    Esistere. Che vana cosa!
    Non riesco a trovare una scusa.
    Ma se voi ne avete qualcuna
    Mi direste a che serve la luna?

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    1. Eh, niente! Dev'esserci in giro un'epidemia contagiosa di poesie in rima...

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  4. Credo che il punto sia più o meno simile a " è nato prima l' uovo o la gallina ? "
    Ovvero
    È la religione che rende gli uomini fanatici e quindi aggressivi o è la naturale aggressività umana che necessita di una forma fatta di credo e codici riconosciuti da tutto il gruppo di appartenenza per giustificare ( prima di tutto a sé stessi ) l' aggressività?

    Onestamente se qualcuno mi pesta i piedi e mi prevarica un pochino me la prendo , se trasliamo il concetto a livello di comunità è un attimo fare infiammare la situazione.

    E comunque , non so il buddismo , ma che io sappia solo il cristianesimo professa di porgere l' altra guancia.

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    1. Mi sono registrato come William ma mi dà ancora il nome Bobo.
      Segno del destino?
      Ok , allora vado avanti così.
      Buona giornata a tutti

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    2. Anch'io commento come "Veritas vincit", ma non sono stato io a chiederlo al software. Quando mi chiusero il blog l'intestazione era "Natura mirabilis".

      In quanto alla filosofia della Nonviolenza, oltre al buddismo anche l'induismo la professa. Non per niente Gandhi era indiano. Una frase induista paragonabile all'evangelico "porgi l'altra guancia" è: "Siate come il legno di sandalo, che profuma l'ascia che lo taglia".

      Alcuni sostengono che Gesù Cristo, fino ai trent'anni, andò a studiare in India e poi ritornò in Giudea. Ma è solo un'ipotesi, credo.

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    3. @ Bobo

      La seconda che hai detto.
      Prima viene l'odio e poi viene la religione che giustifica la violenza.

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  5. I vangeli, scritti nel secondo secolo era volgare, ci restituiscono la fiabesca o reale figura, a seconda della credenze personali, di un Gesù borghese, di buona famiglia vicino probabilmente alla classe dirigente del tempo. Altrimenti come avrebbe potuto prendere a scudisciate i mercanti nel tempio, spettegolare con gli anziani ed i saggi sempre nel tempio, partecipare a nozze sontuose dove veniva servizi agli invitati il vino, bevanda carissima nella brulla e miserrima Palestina del tempo? E la sua entrata in Gerusalemme fra ali festanti di folla? Magari si spinse troppo in là e si ritirò a vita privata per non esser lapidato per
    blasfemia, e non crocifisso, supplizio riservato a chi si macchiava di reati comuni.....O forse andò davvero in India come John Lennon e George Harrison :-))

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