L'anima, una geniale invenzione

 
 

Le bugie hanno le gambe corte, ma se le bugie hanno le gambe corte e vengono subito smascherate, vuol dire che la verità ha le gambe lunghe e non si rende mai manifesta, o almeno lo fa molto lentamente. Ci sono bugie pesanti, difficili da smuovere, e ci sono bugie leggere, che cadono solo a soffiarci sopra. Per esempio, una bugia leggera, che ha sempre meno sostenitori, è che Israele sia l’unica democrazia del Medio Oriente. Quanti hanno ancora il coraggio di affermarlo? Viceversa, una bugia pesante, che dura da secoli, è l’esistenza di un personaggio chiamato Gesù Cristo. La pesantezza di questa bugia è dovuta al fatto che nel corso degli ultimi 2.000 anni migliaia di persone hanno detto che sia esistito e milioni di altre persone vi hanno creduto. Ne consegue quindi che una buona fetta di umanità, sia attualmente in vita sia trapassata, ha creduto a una favola solo perché è stata detta e ripetuta migliaia di volte e la stessa cosa si potrebbe dire delle altre religioni, nessuna esclusa. Come possono gli induisti credere a un Dio con la testa di elefante? E come possono i musulmani credere che il loro profeta abbia volato in cielo sul dorso di un cavallo alato? Su un Gesù che cammina sulle acque e resuscita i morti stendo un velo pietoso, perché per infrangere le leggi della fisica, che regolano i fenomeni di questo pianeta, ci vuole una tecnologia di livello superiore, che gli interessati non avevano. Poiché è assodato che le religioni siano state inventate per esercitare il controllo sulle masse, tutti i contenuti che sono stati messi in scena avevano lo scopo di infondere meraviglia nei fedeli e spingerli ad affidarsi alla casta dei sacerdoti. E, se non era meraviglia, era paura, strumento supremo per manipolare la gente. Appare lecito dunque ipotizzare che l’anima sia stata inventata per rendere eterno l’individuo e sottoporlo al ricatto di comportarsi in un modo confacente alla volontà dei sacerdoti. Se l’anima non c’è, il prete può dire quello che vuole, ma il suo controllo su di me come individuo finisce con la mia morte, mentre se immagino che la mia esistenza continui anche dopo il decesso, non posso sapere se il sacerdote ha ragione o meno. E’ difficile a questo punto scegliere cosa pensare e come agire. Se il prete ha ragione e io mi comporto in un modo che gli faccia dispiacere, c’è il rischio che la mia presunta anima bruci all’inferno per l’eternità. Ma se invece non c’è nessuna anima, non c’è nemmeno il ricatto da parte del sacerdote. Sono solo io a decidere come comportarmi, se scegliere il Bene o il Male. Guarda caso, è proprio ciò che ho la possibilità di fare secondo il sentire comune, con il famoso “libero arbitrio”, cosicché l’aver inventato un’anima personale è stato del tutto inutile, dal momento che se voglio fare il male lo faccio, se voglio fare il bene idem e se qualche volta voglio fare il male e qualche altra il bene, è la stessa cosa, non cambia niente. Per me, secondo il mio modesto parere, non c’è alcuna anima, tutto finisce con la morte corporale e se scelgo il Bene è perché la scelta opposta sarebbe sciocca e controproducente. Scegliere il Male è da stupidi, perché il male che si fa torna sempre indietro. O no?

Commenti

  1. Confondere la divisione delle acque, o un dio con testa d'elefante con l'anima è troppo semplicistico e riduttivo.

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    1. L'anima secondo me non c'è, ma c'è la coscienza, che è sinonimo di consapevolezza. Le religioni sono belle da studiare dal punto di vista antropologico, ma credere ad esse è sintomo di insicurezza e paura della morte.
      T'invito ad entrare nei dettagli spiegando perché mettere a confronto l'anima con la figura inventata di Ganesh e i miracoli evangelici dovrebbe essere riduttivo.

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  2. Chiamala pure coscienza, se vuoi, io per anima intendo una ESSENZA che contraddistingue la nostra vita, un filo invisibile, che va ben oltre la materialità del corpo, il nostro io, la nostra parte su cui semmai il corpo impianta una impalcatura esterna.
    E ancora, un altro pensiero comune (che in realtà fa un sacco di gente),è credere che l'anima sia correlata in modo intrinseco al credere alle religioni, che è ben altro.
    Poi, se uno non crede all'anima, son affari suoi, magari vive meglio di me perché si fotte di tutto e di tutti.

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    1. Se la chiami "essenza" invece che "anima" sposti solo il problema ma non dai una risposta. In entrabi i casi, è necessario un atto di fede, che la si chiami anima oppure essenza.

      Personalmente, sono restio a mettere in pratica atti di fede, sebbene per l'origine dell'uomo faccia un'eccezione. Qualcuno ci ha visitato migliaia di anni fa e ci...ha creato.
      Questo è l'unico atto di fede che sono disposto ad esercitare.

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    2. Rispondere in poche righe a tal argomento è difficile, non si può liquidare con SI o NO.
      Non ti arrabbiare, ma i Testimoni di Geova ti hanno lasciato mooooolti strascichi , essendo loro uguali al clero, ti hanno convinto che all'inferno si va se non si ascoltano i preti....mi sento in forte imbarazzo a risponderti, dopo tale uscita.........che cosa c'entrano i preti?
      I preti, Dio, la Chiesa, i predicatori, le suore, i frati, non c'entrano un fico secco con l'anima.
      Sarebbe come dire che i piselli, le patate, i peperoni esistono perché esiste la Findus.

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    3. Dimenticavo:
      "Qualcuno ci ha visitato migliaia di anni fa e ci...ha creato.
      Questo è l'unico atto di fede che sono disposto ad esercitare."

      Sotto tale ottica, noi compiamo centinaia di atti di fede da anni:
      sarà vero che il Sole dista 150 milioni di KM da noi, come dicono?
      E che Venere è avvolto da nubi sulfuree?
      E che esistono i buchi neri?
      E che sono esistiti i dinosauri?
      E che le Piramidi le hanno fatte uomini come noi con sudore e fatica?
      E che dalla Luna si vedrebbe la Muraglia Cinese?
      E che la Terra sia sferica leggermente schiacciata ai poli?
      E che sia esistito San Pietro, primo Papa?

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    4. Nella mia ignoranza ti posso solo dire che gli antichi egizi, molti secoli prima che nascesse il cristianesimo, credevano nell'esistenza dell'anima, tanto è vero che facevano dei preparativi perché il suo viaggio dopo la morte fosse agevolato, in primis con l'imbalsamazione.
      Ora mi sorge un quesito: solo i faraoni avevano l'anima o anche il popolo comune?

      Gilgamesh, anche lui un personaggio molto antico, per non dire contemporaneo degli egizi, non si preoccupava di sapere se aveva l'anima o meno, ma voleva raggiungere il luogo delle astronavi in Libano per potervi salire o, in ogni caso, farsi dare la vita eterna, visto che aveva raggiunto la consapevolezza del suo essere mortale.

      Gli altri popoli antichi, cinesi, indiani, aztechi, ecc. credevano nell'anima?
      In questo momento non saprei dire.

      Gli atti di fede, ovvero le mie convinzioni non supportate da prove certe, sono solo quelle di cui ho parlato sull'origine dell'uomo grazie agli Elohim.

      Degli esempi da te citati mi curo poco e lascio in sospeso la questione. Quindi, non ho bisogno, nel loro caso, di esercitare alcun atto di fede.

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    5. "Degli esempi da te citati mi curo poco e lascio in sospeso la questione. Quindi, non ho bisogno, nel loro caso, di esercitare alcun atto di fede."

      Ah ah, comodo, ma io ho fatto quegli esempi per far capire che noi viviamo di atti di fede che ci portiamo dietro da anni, questo è il punto.
      Sarebbe meglio ammettere che ognuno di noi decide, in base a vari fattori di credere o meno a certe cose.
      Tu credi agli Elohim ma qualcuno potrebbe riderci sopra, perché non esiste alcuna PROVA, di costoro, ma solo affermazioni ricostruite a posteriori e basate su scritti manipolati, o erroneamente tradotti, sia in buona che mala fede, o tradotti come fa comodo, con passaggi da una lingua all'altra, etc......esattamente come non esiste alcuna prova nè dell'anima, né del fatto che esista un buco nero, etc.

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  3. Basta evitare i preti e tutto diventa più semplice

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  4. << Poiché è assodato che le religioni siano state inventate per esercitare il controllo sulle masse. >>

    A me non risulta.
    La religione è nata per motivi psicologici (la paura della morte e dell'ignoto) e solo in un secondo tempo il potere ha deciso di utilizzarla per le proprie necessità.
    Con ottimi risultati, peraltro.

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    1. Dipende da cosa intendi per "religione". Se è un tentativo di dare una risposta al perché ad un certo punto un corpo caldo e atto al movimento diventa freddo e non si muove più, allora è come dici tu, ma se consideriamo l'anima che potrebbe finire all'inferno se non si fa quello che vogliono i preti, allora ho ragione io e si tratta di controllo delle masse.
      Ne convieni?

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  5. Intriganti il video di Cracmal ed il fondo di V.V. Dotte elucubrazioni.

    La vita è un paradiso di bugie, cantava la Gonzales a Sanremo negli anni 50, ovvero uno scampolo di verità racchiuso nel testo di una canzone. Vale un versetto di un libro sacro . Non sono solo canzonette....

    Intronati da bugie e semi verità tutti ci avviciniamo al giorno del ceppo con una grande confusione mentale, con animo turbato e comunque turbati. Animo o non animo. Indecisi fra carne e spirito sotto sotto preferiremmo un compromesso. E dunque cantare coi cherubini, poscia una doccettina veloce. Una lasagna ben condita, sigaretta e caffè, e dopo ineffabili compenetrazioni con la lux perpetua con altre anime o entità disincarnate, tutto virtuale, a cominciare dalla lasagna ...

    Vi sono dei momenti, nel transito terreno, vi sono dei momenti durante i quali si raggiunge il nirvana. La tua amata fra le coltri in intimo nero già è tanta roba. Con le auto reggenti poi....! Non sei in paradiso. Ma poco ci manca.

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    1. Citazione: "Una lasagna ben condita, sigaretta e caffè...La tua amata fra le coltri in intimo nero".

      Ieri sera ho visto, in prima visione tivù, il film "Povere creature".

      La protagonista, nel suo percorso di apprendimento animico, scopre il sesso e ci si butta a capofitto definendolo addirittura "felicità".

      Nessuna persona normale arriverebbe a tanto, ma lei, interpretata da Emma Stone, non era una persona normale, ma il frutto del lavoro di uno scienziato pazzo, sul genere del dottor Frankenstein.

      Per noi, della vecchia generazione, il sesso era solo parte delle nostre esistenze, ma la "felicità" era qualcosaltro. La si cercava altrove.

      C'è il vago sentore, sui social, ammesso che siano affidabili, che le nuove generazioni crescano nel totale edonismo, siano state svuotate dai valori di un tempo e mirino ad impostare le loro vite unicamente sul sesso e sui piaceri.

      Magari è una visione sbagliata delle cose e forse è preferibile astenersi dal giudicare.

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  6. Mah , il sesso ci assorbe parecchio da viventi, ci ha sempre assorbiti, ritengo.
    Circa la pretesa, o la speranza di assurgere ai paradisi post mortem bisognerebbe realizzare se il primate da cui deriviamo avesse i numeri per aggiudicarsi tale privilegio, o ritenesse grossolanamente di averli, posto noi siamo stati creati come attrezzi, a ben vedere, e quindi la nostra collocazione fra nembi e cirro strati stride con la logica altrimenti anche il motocoltivatore potrebbe accampare stessi diritti .....

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