Le mucche emancipate
Stavo per scrivere un articolo scettico – per non dire cinico - nei confronti di un’azienda agricola particolare del Canton Ticino ma, dopo aver letto la sua storia, cioè quella del suo proprietario, sono giunto alla conclusione che non si tratta di una truffa per accalappiare i gonzi, ma di una realtà meritevole di rispetto e collaborazione. Il focus del discorso è questo: un tizio che per tutta la sua giovane vita ha sfruttato le mucche, ricavandone latte e formaggio, improvvisamente subisce una metanoia e smette di mandare mucche e vitelli al macello, come fanno tutti gli allevatori. Smette perché divorato dai sensi di colpa, poiché evidentemente quello non era il suo mestiere, gli mancava il requisito più importante per un allevatore: il cuore di pietra. Mi viene in mente che un professore universitario delle mie parti, molti anni fa, scrisse una poesia in cui parlava di una mucca che per tre giorni muggiva disperata dopo che le avevano tolto il vitello. Da notare che, oltre che uomo di lettere e poeta, il professore era anche uccellatore e quindi abituato a uccidere avifauna selvatica. Le reazioni di una mucca a cui viene sottratto il figlio sono ben conosciute da tutti i contadini e allevatori e la conversione di quel signore ticinese, in quest’ottica, diventa comprensibile. Per separare un figlio dalla propria madre ci vuole un cuore di pietra, altrimenti cambi mestiere! Eric Beretta non aveva un cuore di pietra e gradualmente, non improvvisamente come ho scritto prima, ha riconvertito la sua azienda, permettendo le adozioni a distanza delle sue mucche a 24 franchi svizzeri al mese, ma soprattutto puntando sull’educazione dei bambini. Non solo con visite guidate alla fattoria di un giorno, accompagnati dai genitori, ma con pernottamenti di diversi giorni in collaborazione con il WWF, che da decenni fa anche queste cose, i cosiddetti Campi natura. Magari tutti gli allevatori agissero come Eric Beretta! Ma finché la gente continuerà a bere latte vaccino, per poi rompersi i femori con l’osteoporosi, e a mangiare formaggi, per poi avere le arterie ostruite dal colesterolo e farsi venire un ictus, le mucche continueranno ad essere sfruttate, fatte soffrire e assassinate ovunque, in tutto il mondo, questo piccolo atomo del male, per dirla pascolianamente. Giovanni Pascoli, un cognome, che qui, in questo articolo sulle mucche svizzere redente, ci sta come il cacio sui maccheroni. Cacio vegano, ovviamente!

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