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Chi è senza peccato scagli la prima critica

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    Dopo aver pubblicato su Facebook la mia disavventura malgascia, risalente a una decina d’anni fa, in cui da ubriaco mangiavo del pesce fritto, è arrivato il commento dell’imm a ncabile criticona che mi rivolgeva tre, a suo dire, gravi accuse: 1) essermi ubriacato; 2) aver mangiato animali; 3) aver picchiato una donna. Rispondo punto per punto alle tre accuse, premettendo che la tizia che me le ha rivolte non solo ha avuto il commento rimosso, ma è stata anche cancellata dalle amicizie perché le donne stupide, esattamente come gli uomini stupidi, non mi piacciono, poiché hanno la tendenza ad essere cattive e, nel suo caso, essendo da me “illo tempore” stata respinta, anche vendicative. Meglio rimuoverla prima che faccia altri danni.

La coppia che vive nel bosco

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    A lui, Chuck Noland gli fa un baffo! Nel film “Cast Away” , Noland si toglieva un dente con la lama di un pattino da ghiaccio, lui se n’è tolti due con una pinza da meccanico. Me li ha anche fatti vedere. L’ho conosciuto due anni fa. Viveva con una donna tailandese più vecchia di lui, ma, sebbene abbiano avuto due percorsi simili, cioè siano stati entrambi cacciati via dai rispettivi coniugi, non sono una vera coppia, perché non si congiungono carnalmente. Lei non vuole. Quando li conobbi vivevano in una tenda, sulle rive del Tagliamento, il quale però, una notte di intense piogge, decise di portargliela via. Loro si salvarono, e anche il gatto, ma la tenda fu trascinata lontano. Avevano all’epoca una macchina grande, dove potevano almeno allungare le gambe, ma che si piantò per strada, senza più dare segni di vita. L’utilitaria gli fu regalata, ma fece pochi chilometri per mancanza di benzina. La piccola roulotte, invece, fu lui a trovarla abbandonata e malco...

Giornata mondiale della violenza sui pesci

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    Finora l’ho raccontata a pochi intimi, perché non è una storia edificante. Ma ora voglio renderla pubblica, ché tanto non mi resta molto da campare e se ho toccato il fondo, in quell’occasione, visto che è una storia che mi riguarda, vuol dire che non posso scendere più in basso. Ero in Madagascar, aspettavo la mia seconda moglie Tina, che era andata a vendere vestiti come faceva, grazie ai miei finanziamenti, per guadagnarsi qualche soldino. La spettavo sotto l’albero dei manghi, circondato da galline interessate ai miei salatini, compreso un gallo prepotente che, se non riceveva cibo, mi attaccava. Per ammazzare il tempo, bevevo vino bianco, originario del Sudafrica e comprato nel supermercato di Tulear. Finii la prima bottiglia e attaccai con la seconda. Quando ero a metà della seconda, vidi arrivare Tina con un involto contenente pesce fresco. In men che non si dica, Tina accese la “fatapera”, una specie di fornelletto alimentato a carbonella, sotto l’albero dei manghi...

Storie di storioni

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    Sapevo che c’erano, ma di solito le passeggiate con i cani, partendo a piedi da casa mia, finiscono prima, anche perché per arrivare alla stazione idrobiologica di Ariis, in provincia di Udine, devo attraversare la strada e quindi tenere i cani al guinzaglio. Perciò, oggi è stato un caso eccezionale. Ora che mi sono documentato, so che lo storione comune appartiene alla famiglia degli Acipenseridi , e siccome il suo nome scientifico è Acipenser sturio, gli zoologi hanno creato una famiglia appositamente per lui. In tutto il mondo ve ne sono 2 6 varietà, o sottospecie, ma in Italia è formalmente estinto, benché ve ne siano alcuni esemplari nel Po. I guardapesca ingaggiano vere battaglie con i bracconieri slavi, che agiscono di notte fulmineamente, presumo, e non si accampano come erroneamente ho detto nel video. Devono fare così, toccata e fuga, altrimenti verrebbero arrestati subito. Lo storione è protetto per legge, ma il ricavato è talmente alto, sia per l...

C'era una volta una famiglia nel bosco

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    Di tutti i commenti che ho letto, non ce n’è uno che si sia schierato dalla parte dei giudici. Tutti, ma proprio tutti, stanno con la “famiglia nel bosco”. Vorrei essere un sociologo per spiegare perché questa vicenda ha suscitato tanto clamore. Da complottista, mi verrebbe da pensare che i padroni occulti l’abbiano fatto apposta. Cioè, abbiano creato il caso. O almeno gli abbiano dato molta visibilità per qualche secondo fine. Perché? Per creare ulteriore malcontento presso la popolazione? Affinché gli utenti dei social possano dire che siamo un paese allo sbando, fallito, con una magistratura e una polizia che usano due pesi e due misure? I Rom e i figli dei mafiosi lasciati stare e gli “alternativi”, gli anti Sistema perseguiti per legge? Ma davvero lo Stato ha così tanto a cuore l’educazione dei bambini? Sarebbe come dire che lo Stato si preoccupa della salute dei cittadini obbligandoli a vaccinarsi. Quando l’ambiente è sano, i genitori sono dotati di riso...

Cieco fanatismo basato sull’ignoranza

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  Max e Moritz erano due bambini discoli, che ne combinavano di tutti i colori, come impiccare i polli di una povera vedova, far cadere un vecchierello dentro il fiume, bucare i sacchi di farina del mugnaio, il quale però, ad un certo punto, stanco dei loro dispetti, li catturò, li mise in un sacco, li portò al mulino e li macinò fi n o a ridurli a pezzettini, che diede da mangiare alle oche. Naturalmente è una fiaba tedesca dell’Ottocento, decisamente macabra, che aveva lo scopo di mettere in riga quei monelli che avessero tendenze alla Max e Moritz. Pedagogia teutonica! Altri due tedeschi, qualche secolo prima, ne combinarono di tutti i colori, anzi di un colore solo, quello del fuoco, rosso acceso. Si chiamavano Heinrich Kramer, detto I n stitor, e Jacob Sprenger e, purtroppo per l’umanità, esistettero veramente, a differenza dei discoli della fa v ola. Era no due domenicani, che a quattro mani scrissero un libro dall’ enorme successo, dal titolo “ Malleus ma...

Qual è l’etnia più feroce?

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  Gli evoluzionisti direbbero che l’Homo sapiens è così com’è perché l’evoluzione lo ha portato ad essere quello che è. Una mera tautologia . I creazionisti, che presuppongono un Dio d’amore, creatore del cielo, della terra e degli uomini, devono arrampicarsi sugli specchi per spiegare la presenza del Male su questo pianeta e fra gli esseri umani, alcuni anche, come Hannah Arendt, arrivando a definirlo banale. Io personalmente non lo trovo per niente banale, ma atroce, demoniaco, inconcepibile, assurdo, inspiegabile, vomitevole, irritante e ingiustificabile. Come dice Leo Buscaglia, siamo nati per amare. E allora, perché scegliere sempre il male quando si potrebbe scegliere il bene? Se l’era domandato anche Thomas Mann, definendolo un a “ ebbrezza infernale”. Come allibito spettatore esterno, non ho alcuna possibilità di fermare il male quando sta per essere compiuto. Non ho il potere espresso nel film “Minority Report”, m a posso fare delle valutazioni, dei commenti...