L’ineluttabilità dei periodici reset
Testo di Alessandro Giostrelli
Se per puro divertimento dovessimo approfondire, come già sappiamo, i grandi misteri vengono “rivelati” non solo attraverso la narrazione cinematografica, ma anche su certi cartoni animati e persino in giochi da tavolo e libri, poi misteriosamente banditi dalla circolazione. Che poi esista un grande burattinaio a muovere i fili ed animare la scena secondo logiche oscure, è diventato un fatto altrettanto noto per gli appassionati di geopolitica e teorie trasversali. Basterebbe poi approfondire su Black rock e sulle arcinote agende globali, non solo in materia economica, per conoscere i programmi del new world order. Penso tuttavia si tratti di realtà dolorosamente inevitabili, se consideriamo la necessaria sopravvivenza di un pianeta civilizzato, organizzato su quei massimi sistemi, la cui sussistenza si basa proprio sulle differenze e sulla divisione del mondo nel suo piano globale. Come quel rapporto di reciprocità connaturato ad ogni realtà del macro e del microcosmo, secondo le logiche filosofiche del dualismo. Comprendere questo non rende certo meno doloroso accettarlo, ma a mio avviso è assai rivelatorio su quali siano i reali impulsi alla cui fonte esista una narrazione ufficiale ed una parallela regia occulta, che cinicamente si occupa del suo funzionamento, aldilà di ogni umana comprensione, di ogni moralismo, di ogni giudizio, di ogni pietà o senso di colpevolezza. Col solo scopo di tenere unito, verso una stessa ignota direzione, lo sguardo inconsapevole di miliardi di persone, che non potrebbero comprendere ed accettare nulla di più che non le riguardi direttamente, o che non rientri nei ranghi stessi di una dimensione “umana”, decisamente fin troppo poco lungimirante, rispetto alle reali esigenze pratiche di tutto questo, perché fin troppo ingenua e per sua natura vocata più alla sopravvivenza nel breve termine, che non secondo interi evi storici. Hanno dunque stabilito una verità dogmatica per i comuni mortali, poiché la reale conoscenza di tutto questo avrebbe impedito la sua stessa sopravvivenza e forse persino la sua umana comprensione.

Credo che in origine gli esseri umani siano collegati alla fonte.
RispondiEliminaPoi , già dal primo vagito, vengono inquadrati e sottoposti a regole già condivise dalla società in cui crescono che snaturano l' essenza originale.
Questo avviene di norma in tutti i tipi di società, ma più una società è "civilizzata" , quindi complessa , e più il distacco dall' origine sarà marcato.
Un ottimo esercizio sarebbe quello di restare distaccati da tutto ed affidarci solo alle sensazioni piu intime.
Ma ormai siamo stati talmente inquinati , strato dopo strato , generazione dopo generazione, che anche affidarci alle sensazioni potrebbe depistarci.
Forse avevano ragione i vecchi che conoscevo quando citavano il proverbio " al mondo ci sta bene chi non capisce niente "
Citazione: "In origine gli esseri umani erano collegati alla fonte".
EliminaSe ho bene inteso, nei primi tempi, dopo la creazione dell'uomo, i suoi creatori erano fisicamente presenti nelle società umane in fase di formazione.
Sì, questo è esattamente ciò che spiega Biglino, ovvero il Vecchio Testamento. Gli Dei si potevano vedere e ascoltare e pare che gli piacesse anche essere riveriti e adorati. Noi abbiamo chiara la situazione descritta nel V.T. in cui ce n'era uno che la faceva da padrone, Geova, ma secondo la letteratura classica, cioè greca, gli Dei vivevano le loro bizzarre esistenze non preoccupandosi troppo degli uomini, che erano lasciati il più delle volte a se stessi.
Anche gli Dei, secondo le storie greche, avevano le loro simpatie e antipatie. Per esempio Apollo aveva i suoi protetti e anche le Dee avevano i loro. Alcune addirittura si innamoravano dei comuni mortali. Gli storici e gli studiosi di letteratura antica classificano tutte queste storie come miti e leggende, ma io invece sono d'accordo con il signor Giuseppe (Cracmal) nell'interpretare letteralmente gli antichi testi.
Biglino lo fa con la Bibbia; Cracmal lo fa con le storie di Roma e della Grecia antiche.
Per fonte intendevo energie che stanno sopra anche agli dei
EliminaE quali sarebbero?
EliminaIo conosco una sola fonte di energia: il sole.
Se però ti riferisci ad energie diverse dalla nostra stella, allora bisogna che chiarisci perché entriamo in un ambito di tipo esoterico, in cui sono poco ferrato e privo di dati e informazioni.
Resto comunque possibilista sull'esistenza di tali ipotetiche energie.
Si , il sole è una di queste energie , tant'è è vero che ogni civiltà lo ha venerato.
EliminaSugli "dei" , la relazione è simile a quella che il mio cane ha con me , anche se io non l' ho creato.
Sono supposizioni , ovviamente , ma sono anche supposizioni, o interpretazioni , quelle che fa Biglino o Cracnal.
E comunque , anche ammesso che sia così , anche loro ( gli dei ) dipendono da un equilibrio mantenuto da leggi universali che regolano la vita in ogni sua forma.
È questa forma energetica che viene assimilata da ogni essere vivente , che rende ognuno parte di un equilibrio più grande che lo rende , in origine , padrone delle proprie azioni ( infatti , come dicevo , appena nati cominciano ad indottrinarci ed addestrarci come un allevatore fa con la sua mandria )
È a questo equilibrio che mi riferisco
Sto leggendo un'enciclopedia sulle piante. Non solo scopro quanto sono ignorante, ma mi accorgo che la vita vegetale è straordinaria quanto quella animale. Anzi, oserei dire magica. I meccanismi intimi della riproduzione delle piante, per esempio, denotano un'energia che rasenta il miracolo. Forse, oltre all'energia del sole, dovremmo mettere nel conto anche questo "slancio vitale" proprio di tutti gli esseri viventi, noi compresi.
EliminaLa vita è un mistero!
secondo me sono tante realtà, l'una immersa nell'altra, che regolano gli aspetti "terreni" dell'esistenza. Come gironi danteschi. Ogni girone ha il suo "senso". Tra gli dei e gli umani (a loro sottoposti), tra padroni e schiavi, tra pesce grande mangia pesce piccolo etc.
RispondiEliminaPer quanto riguarda gli altri aspetti (Dio anima etc.) nulla è dato sapere. Sono tutte tesi ed antitesi ma senza "sintesi".
Personalmente non trovo il senso delle cose, il perché dell'esistenza ...
Cui prodest? Abituati ad essere dominati dall'economia ci si chiede ... chi ci guadagna?
Ma anche qui potrebbero esserci dubbi.
Nel caso di servi e padroni (e tutte le relative dinamiche sociali di indottrinamento, sopraffazione, dipendenza etc.) sembrerebbe logica la risposta secondo cui a guadagnarci sono i "padroni".
Tuttavia nella dialettica servo-padrone (Hegel) due persone lottano: una (padrone) vince perché rischia la vita mentre l'altra (servo) si sottomette per paura della morte, Ma il servo, lavorando e trasformando la natura, impara a fare tante cose che il padrone, non facendo più nulla dalla mattina alla sera, non sa più fare e diventando dipendente dal servo: Il servo diventa libero (attraverso il lavoro) mentre il padrone rimane prigioniero del suo bisogno del servo.
Parlando di energia la fisica quantistica inzia a incuriosire ed interessare molto.
Semplificando al max è come se le minuscole particelle che formano ogni cosa potessero essere ovunque allo stesso tempo restando sempre in comunicazione!
Elettroni, fotoni, ecc. non si comportano come le palline che vediamo tutti i giorni, ma possono agire contemporaneamente sia come particelle (oggetti localizzati) sia come onde (fenomeni diffusi). Questa sarebbe la dualità alla base di tutta la materia e dell'energia.
Vabbè ho divagato ... Ciao Roberto
Divaga, divaga!
EliminaTi chiamerò...dottor Divago!
Citazione: "sia come particelle (oggetti localizzati) sia come onde (fenomeni diffusi)"
Questo lo avevo sentito dire: l'atomo si presenta sia come particella, sia come onda.
Perché la materia sia fatta così, non so.
Perché gli atomi si comportino in questo modo ondivago e ambiguo, pure non so.
Tornando in tema. Che nella storia ci siano stati molti Reset mi pare verosimile.
Che ne stia per arrivare un altro, l'ennesimo, molti lo temono.
Come disse un alunno di quel famoso maestro napoletano: "Io speriamo che me la cavo!"