Trappole per le talpe



L’altro giorno ho portato una signora anziana a fare una visita oculistica all’ospedale di Udine. Siccome doveva andare al Padiglione 7, ho dovuto arrivare fin sulla soglia, entrando nell’area riservata al personale sanitario, dove trovare un posto per parcheggiare è praticamente impossibile. Quando è scesa dalla macchina, l’ho accompagnata davanti agli ascensori, attraversando l’atrio, e l’ho fatta salire sul primo che ho trovato libero. Dopo di che, sono corso a spostare l’auto perché l’avevo lasciata nel posto delle ambulanze e ho dovuto addirittura uscire dall’area ospedaliera, parcheggiando in una stradina secondaria abbastanza lontana. Quando ho raggiunto la donna, come le avevo promesso, mi ha spiegato che l’ascensore, una volta arrivato al piano desiderato, non si era aperto, lei si era fatta prendere dal panico e aveva cominciato a gridare e a battere i pugni sulla porta di metallo che non si voleva spalancare. Magari, oltre ad avere problemi agli occhi, l’anziana donna soffre pure di claustrofobia. Solo dopo un tempo che a lei era parso lunghissimo, un’inserviente le aveva aperto l’ascensore dall’esterno e il motivo per cui non si era spalancato è che ci voleva un “badge” per utilizzarlo, essendo riservato allo spostamento delle lettighe dei malati. Sullo stipite c’era un piccolo cartello di avviso, ma nella fretta di dover correre a spostare la macchina non l’avevo visto. Si è trattato, quindi, per me, e soprattutto per la mia anziana assistita, di una vera e propria trappola.  
Siccome stiamo parlando di trappole, abbiamo visto negli ultimi cinque anni come sia funzionata alla grande la trappola del Covid, in cui menti malvagie hanno diffuso ad arte il panico tra la popolazione, al solo scopo di convincerla a vaccinarsi per poter fare enormi guadagni con i vaccini. Ovviamente, il profitto che pochi criminali hanno ricavato si è unito allo scopo altrettanto criminale di abbassare il numero della popolazione, come da anni si vocifera e com’è nelle intenzioni della ricca élite che odia l’umanità, considerandola “bocche inutili”. La truffa del Covid è stata un’operazione in grande stile, che ha tuttora i suoi effetti nelle morti improvvise di giovani, atleti compresi, colpiti da infarto, pure loro, come la quasi totalità delle persone, caduti nella trappola di un virus inesistente, solo un po’ ingegnerizzato per renderlo più virulento. 
Ma questa trappola medica, di cui abbiamo parlato a lungo, non è l’unica in cui è facile cadere, se non stiamo attenti. Un’altra è la trappola della Democrazia, che va avanti da molto più tempo. Il suo funzionamento è semplice: il candidato, pardon, il truffatore, promette la felicità a chi lo voterà. L’elettore si fida, gli crede e lo vota, cadendo nella trappola a causa delle lusinghe che gli sono state fatte. Una volta eletto, il candidato, pardon, il truffatore, mette in pratica la sua truffa, rendendosi inadempiente rispetto alle promesse fatte e venendo premiato con uno stipendio da favola. Questo è il suo profitto, ma l’elettore rimane truffato. La perfidia di tale trappola è che ad ogni tornata elettorale ci sono milioni di gonzi quasi desiderosi di cadere nuovamente nella trappola della cosiddetta Democrazia. 
E veniamo all’ultima trappola in oggetto, una trappola per chi, come la dottoressa Silvana De Mari, era riuscita a vedere il pericolo delle altre trappole, quella del Covid ad esempio, ma non quella dei presunti terroristi di Hamas, contro cui gli israeliani sarebbero tenuti, a suo avviso, a difendersi. Ognuno può scegliere da che parte schierarsi e la De Mari ha scelto i carnefici, anziché le vittime. Essendo un medico, che oltretutto ha prestato servizio come missionaria laica all'estero, ci si sarebbe aspettato che stesse dalla parte dei palestinesi, di cui abbiamo visto le stragi di adulti e minori, nonché quelle di medici e giornalisti, insieme ai bombardamenti di ospedali e tende di profughi. La sua formazione di medico, sulla base del giuramento di Ippocrate, avrebbe dovuto spingerla a solidarizzare con chi ha avuto le membra ferite e amputate, ma così non è stato: ha scelto, stranamente, gli autori del genocidio. E questo perché è caduta nell’inganno di credere che Hamas sia un’entità genuina e autonoma, mentre in realtà si tratta di un’escamotage di Israele per coprire i propri misfatti. Ognuno ha la sua peculiare cecità: la mia cliente è ipovedente in senso letterale, mentre la De mari lo è sulla vera natura di Hamas. La vita è piena di trappole. E noi siamo povere talpe ipovedenti!

Commenti

  1. Bellissimo pezzo V.V.
    I missionari, maestri nella carità pelosa, affollano numerosi gli spalti infernali.

    Vota Antonio La Trippa. Grande Toto'!

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  2. Si , ognuno ha la sua peculiare cecità e anche fra chi "vede" o crede di vedere ci sono distinzioni.

    Ad esempio io credo che la fiction intitolata COVID avesse più campi su cui spaziare : uno è sicuramente arrivare al vaccino mediante il terrorismo mediatico , un altro è stato iniettare la sostanza letale a lento rilascio solo ad un gruppo mediamente ristretto per non destare sospetti nell' immediato , un altro ancora la militarizzazione della società dove , per scala gerarchica , si vuole abituare ognuno a sottostare senza protestare agli ordini del diretto superiore , ma il principale credo fosse il green pass , cioè abituare la massa a richiedere , mediante un certificato digitale rilasciato dall' autorità ,di poter esercitare i più elementari diritti naturali , come spostarsi , lavorare , frequentare altre persone , fino ad allora dati per scontati.

    Sulla De Mari , che conoscevo anche prima del 2020 , cattolica fanatica integralista , circa la vicenda palestinese non mi ha meravigliato più di tanto la sua posizione , è caduta nella trappola principale delle religioni , nate proprio per dividere e giustificare i conflitti in nome di ...
    Ma anche sul covid è stata parzialmente cieca , da bravo medico non ha mai messo in dubbio l' esistenza del virus così come presentato , nei primi tempi addirittura era più oltranzista di Speranza , volendo stringere ancora di più le libertà personali , poi si è buttata sulle cure , criticando i colleghi e riscattandosi parzialmente , ma nel primo periodo non ha mai accennato a dire che era solo una banale influenza.

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