Inclusività a tutti i costi

 

Il concetto di inclusività è sempre stato un vezzo della Sinistra. Fu in suo nome, cioè nel voler far entrare membri di gruppi sociali minoritari nei luoghi della socialità maggioritaria, che agli inizi degli Anni Ottanta, il creatore della Lista Verde di Udine, che proveniva dal partito radicale, candidò Mansueto Levacovich alle elezioni comunali cittadine e, nonostante le Liste Verdi fossero agli albori della loro meteorica esperienza elettorale, il capo villaggio dei Rom fu eletto consigliere comunale. Salvo poi rassegnare le dimissioni perché, come lui stesso ebbe a giustificare, si sentiva “un pesce fuor d’acqua". Fu il primo caso in Italia di uno zingaro che entrava in un consiglio comunale. Qualche anno prima, se usciamo dall’ambito prettamente politico, un altro esponente della Sinistra, Franco Basaglia, con la legge che porta il suo nome, cambiò l’ordinamento dei manicomi in Italia, ma non si capisce se volle far entrare i matti nella società o la società pazza in manicomio, dal momento che non è mai stato chiaro chi fosse “dentro” e chi fosse “fuori”. Dopo gli zingari e i malati mentali, è oggi la volta dei gay e dei diversamente bianchi, così che i primi li ritroviamo nella televisione pubblica, nel giornalismo e, ovviamente, anche nella politica. Il Partito Radicale di Marco Pannella era specializzato in questo genere di operazioni, tanto che permise a una pornostar di nome Cicciolina di creare il Partito dell’Amore, e di entrare in parlamento. Della serie: “nani e ballerine”, come ebbe a dire Rino Formica. Le attrici porno, gli zingari e i matti non avevano, per forza di cose, niente da dire e scomparvero così come erano venuti, cioè non potevano dare alcun apporto costruttivo alla società dei sudditi sedentari, ma persone di colore e rappresentanti di altre religioni, hanno più costrutto, più peso, perché portatori di una cultura veramente “altra” dalla nostra. E’ appena stato eletto un musulmano come sindaco di New York. 

 

In Italia abbiamo persone di colore per bene e altre meno per bene, se pensiamo a Soumahoro che ha imparato presto come si rubano i soldi della collettività. Ora è la volta di una ragazza, figlia di senegalesi, ma se pensiamo ai cosiddetti Maranza, che non aspirano ad entrare nelle istituzioni, bisogna dire correttamente che non è, tale Mia Diop, un’italiana di prima generazione, ma una senegalese di seconda generazione. Tanto per cambiare, è ancora la Sinistra ad averle facilitato la carriera, avendola scelta per cooptazione e non dopo una regolare elezione. E’ stato il presidente della regione toscana, Eugenio Giani, a nominarla vice presidente. Posso immaginare quanto competente sia una ragazza di 23 anni! Mi viene in mente il film “Idiocracy” e, a quanto sembra, quella è la strada che la Sinistra intende farci intraprendere. Una società allo sbando, governata da “nani e ballerine”. D’altra parte, non è che la Destra sappia fare di meglio, con una pescivendola della Garbatella che fa entrare in politica la sorella e suo marito, nominando quest’ultimo addirittura ministro dell’agricoltura. I cacciatori lo adorano, il che è tutto dire. Ma anche loro rientrano nel quadro di una società allo sbando, dove si mettono nei posti chiave della politica personaggi che nella migliore delle ipotesi agiscono in favore delle lobby. Ci sarebbe ancora da dire che in Zimbabwe c’è stato un capo di stato di etnia caucasica, Ian Smith, che aveva portato il paese a un buon livello economico, ma che era arrivato al potere grazie a una situazione razziale particolare, ma non è il caso di entrare nei particolari. Qui in Italia sembra che ad essere razzisti siano i rappresentanti della Sinistra, ma razzisti verso i propri concittadini, sempre in nome della famigerata inclusività. 

 

N.d.R. Ringrazio Mauro Bartoli per la segnalazione 

Commenti

  1. La sinistra è inclusiva quando non è al potere, perchè le rogne sono di qualcun altro.
    Quando prende il potere diventa esclusiva esattamente come gli altri.
    Ma non per cattiveria: solo perchè una società inclusiva (più in senso culturale che etnico) non può funzionare bene.
    Nei secoli passati avevano inventato la regola del CUIUS REGIO EIUS RELIGIO, per evitare la commistione delle religioni; e funzionava.
    Poi però sono stati travolti dagli eventi.

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  2. Sarebbe come includere la volpe nel pollaio, o un leone in una famiglia di gazzelle.
    Non si può fare.

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    1. Ma resta valido anche il corollario: "Chi pollo si fa, la volpe se la mangia", simile a quell'altro: "Chi gazzella si fa, il leone se la mangia".

      E torna utile anche il proverbio: "In guerra, ogni spiedo è spada".

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  3. Lo aveva fatto anche la lega mettendo qualche consigliere comunale di colore e se andiamo a vedere ce ne sono un po' dappertutto, con vari colori.
    È un messaggio che deve passare , che poi ormai lo hanno capito anche i sassi qual' è l' andazzo , non c' è più bisogno di mandare messaggi.

    Comunque io trovo più inquietante Giani , o il sindaco della mia città capoluogo che ha messo una musulmana assessora alle politiche sociali.

    Provo anche un po' di tenerezza e compassione verso queste persone , vittime quanto noi di questo piano Kalergi conclamato , non sanno che sono gli schiavi tecnologici del nuovo millennio , non lavoreranno nelle piantagioni 15 ore al giorno ( anche se nella raccolta pomodori al sud ci andiamo molto vicino) , ma anche in un ruolo istituzionale verranno scartati quando non serviranno più.

    Nel mentre proliferano i vari Giani o qualsiasi presidente di regione , o sindaco , che si possono paragonare agli attendenti del grande proprietario terriero della Luisiana che girano per i campi a sollecitare a suon di frustate i malcapitati deportati dall' Africa.

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    1. Il problema è più culturale che etnico.
      Io posso avere persone di qualsiasi etnia che seguono la nostra cultura, perchè hanno deciso, intelligentemente, di integrarsi il più possibile nella società in cui si trovano.
      Ma se le culture sono diverse, e quindi sono diversi (anche molto diversi) i principi etici e morali, la legge formale non basta per consentire una convivenza pacifica,

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    2. Citazione:

      "ce ne sono un po' dappertutto, con vari colori"


      Qualche anno fa, ma non poi tanto tempo fa, fu eletto Mister Friuli Venezia Giulia un bel ragazzo africano, con fisico prestante, tartaruga addominale e tutto quanto il resto.

      In Friuli, terra leghista, molti storsero il naso. E anche a me sembrava strano, una forzatura.


      E vogliamo parlare di spot pubblicitari in televisione? Non manca mai il negretto o il mulatto, spesso come membro di una coppia di coniugi.

      Anche gli asiatici sono ben piazzati. Il messaggio subliminale passa, perché la gente è concentrata sul prodotto reclamizzato, ma a livello inconscio ci stanno dicendo come sarà, o dovrebbe essere, la società italiana futura.

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    3. Citazione:

      "per consentire una convivenza pacifica"


      Al di là degli scenari peggiori, in cui le due...tribù si combattono con la violenza, uno straniero integrato non suscita allarme in noi nativi, mentre uno che non intende integrarsi - e lo dichiara pubblicamente - ci preoccupa.

      E' come un bicchiere d'acqua: se ci aggiungi del vino, non succede niente di male, a parte che il vino doventa annacquato, ma se ci aggiungi dell'olio, è diverso. I due liquidi non si amalgamano.

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  4. Infatti non conta il colore della pelle,ma conta il colore della mente.

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  5. Lumen
    È vero quello che dici , ma questo è un ragionamento sui generis ispirato dal buon senso.
    Ma qui di buon senso se ne vede poco.
    Entrano in ballo aspetti economici ( importazione di manodopera a basso costo ) ,
    di controllo sociale ( se non c' è un comune denominatore è più facile controllare una società allo sbando con diversi valori di riferimento ) e dell' atavica propensione dei politici italiani a vendersi al miglior offerente.
    Fra i quali metto in prima fila il sindaco di Reggio Emilia ( o chi per lui manovra dietro ) che mette una musulmana ad occuparsi delle politiche educative ( rettifico l' errore fatto nel precedente commento ) , già entrata in conflitto con alcuni docenti per certe posizioni , che comunque , anche se in parte giustificate , sono un punto di rottura e aprono una finestra su aspetti educativi improntati al multiculturalismo e relegano sempre più nell' angolo le tradizioni del territorio.

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    1. Hai ragione. Il fatto è, molto semplicemente, che il multiculturalismo è un problema solo per noi gente comune, non per le elites che decidono.
      Con il paradosso che ci sono anche persone comuni che fanno gli interessi altrui, in perfetta buona fede.

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    2. Citazione:

      "musulmana ad occuparsi delle politiche educative"


      E vai di Sharia!



      "Maestra, possiamo fare il presepe?"

      "No, bambini, l'assessore alle politiche educative non vuole!".

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    3. Citazione:

      "non per le elites che decidono"


      Ma l'acquariofilo (le élites) sa che non si possono mettere nello stesso acquario pesci piragna con pesci rossi?


      Se lo sa, è un pessimo acquariofilo, con tendenze sadiche e voyeristiche, ma se non lo sa è un acquariofilo incompetente ed è meglio che si dedichi al giardinaggio.

      ...come sto facendo io...

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    4. Lo sanno, lo sanno.
      Però ci sono comunque dei vantaggi, a cui non intendono rinunciare.
      Per esempio la forza lavoro a basso prezzo, oppure la creazione di nemici interni per deviare il malcontento.

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    5. Lo penso anch'io.

      Se il tiranno fa lottare tra di loro le opposte fazioni, il popolo lo lascerà in pace, in quanto concentrato a combattere la parte avversa, mentre lui, il tiranno, sfuggirà perfino all'attenzione dei suoi sudditi sottoposti, rendendosi invisibile alla loro percezione.

      Nel caso qualcuno dovesse capire la sua subdola manovra, ci sono sempre le sue fedeli guardie a proteggerlo.

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  6. Oggi sono andata alla Caritas a portare degli indumenti che sono quasi nuovi e che nessuno mette più per varie cause che non spiego......poco ci è mancato che i responsabili della sede non mi cacciassero via, alla fine li hanno presi con molta fatica, in quanto, testuali parole "siamo pieni di roba".
    Sicché devo pensare che i nostri "ospiti", quelli che dovrebbero includersi e che arrivano pezze al sedere, sono così pieni di soldi che se li comprano?

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    1. Alla Caritas di Codroipo c'è un via vai continuo di africani, del Magreb e subsahariani, che escono con le borse piene di cibarie.

      Nella succursale dove la Caritas regala giocattoli, carrozzine per bambini e vestiti, si forma la ressa ancora prima dell'orario di apertura. E sono tutte donne musulmane.

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    2. E SI VEDE CHE QUA ARRIVANO SOLO TESTE CORONATE, che vuoi che ti dica?
      Forse nel loro paese hanno il tucul in marmo di Carrara con rubinetti in oro massiccio.

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  7. La storia docet: Caligola nominò senatore il suo cavallo.

    Sembra il genitore della brunetta non paghi l'affitto al comune di Livorno da ormai anni 20 (venti)

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    1. Non ne conosco le motivazioni, ma ho la sensazione che Caligola, con quel gesto, volesse umiliare i senatori. I principi e i tiranni fanno queste cose, cioè irridono il parere dei nobili. Oggi si direbbe dei...democraticamente eletti.

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