Video falsi pubblicati per far litigare la gente

 

Su Facebook ci sono molte persone sciocche che trovano qualsiasi pretesto per insultare gli altri utenti, che non la pensano come loro. Significa che hanno problemi psicologici irrisolti e che le loro vite sono così scialbe che devono per forza imporsi sugli altri per sentirsi bene. Un po’ quello che fanno i cacciatori, che si sentono vivi nel momento in cui elargiscono la morte. Che in Sudan i cristiani se la passino male, massacrati come sono dai musulmani, lo si sa, dato che i giornali ce lo riportano, e sui social i massacri sudanesi vengono usati come pretesto per dire che non solo del genocidio dei palestinesi si dovrebbe discutere, con tanto di manifestazioni pubbliche, ma anche di quello dei cristiani sudanesi. Perché non succede? Perché la Sinistra predilige gli arabi musulmani e non spende una parola per i cristiani africani? Al di là della pretestuosità del paragone, è obiettivamente vero che i fanatici musulmani in Sudan facciano violenze di ogni genere, stupri ed esecuzioni di massa compresi, ma quando un video viene fatto passare per vero, mentre è palesemente farlocco, non posso tacere. 

 

 

E’ accaduto quindi pochi giorni addietro che un filmato di pochi secondi, evidentemente contraffatto, venisse fatto passare per vero. Vi si vedeva una massa indistinta di uomini e donne che venivano fatti accucciare all’interno di una grande fossa, da presunti militari vestiti di azzurro e che non sembrano neanche armati, se non di un bastone in mano a uno di essi con il quale incita i prigionieri a scendere all’interno della fossa. Viene detto che i prigionieri, che dovrebbero essere nudi, vengono bruciati vivi, ma l’autore del testo sbaglia verbo. In spagnolo infatti “quedamos” significa restiamo, mentre se si vuole dire bruciati si deve scrivere “quemados”. Non è cosa da poco! Gli amministratori di Facebook, siano essi umani o algoritmi, mi hanno cancellato ben due volte un breve video in cui si vedevano alcuni ebrei orinare su due cadaveri di palestinesi, configurando l’atto di vilipendio di cadavere. Se Facebook è così attento a cancellare video come quello che ho tentato di pubblicare, giudicandolo reale e disturbante, come sarebbe possibile che ne lasci passare uno in cui si vedono delle persone ammassate per essere bruciate? Gli amministratori, quando fanno interventi censori, ripetono che è loro intenzione rendere il social un luogo sereno, che non crei turbamento.

Se è stato fatto passare quello dei cristiani pronti per il barbecue, vuol dire che Facebook sa che si tratta di un fake. Tuttavia, il motivo per cui alcune anime belle mi hanno insultato non è perché avessi messo in guardia circa la falsità del filmato, ma perché avevo scritto che con i maiali e i polli presunti malati, durante una delle tante finte pandemia con cui i padroni del mondo vogliono spaventarci, bruciati vivi dentro grandi fosse lo sono veramente. Ciò che ha dato fastidio del mio commento, nelle menti antropocentriche di alcuni utenti, è quello di aver paragonato i maiali con i cristiani sudanesi. Orrore! Questo è, per tali utenti, un reato di lesa maestà. L’uomo, come insegna la Santa Madre Chiesa, è stato creato direttamente da Dio, mentre gli animali sono stati creati per lui, per il suo benessere e per il suo piacere. Che sarà mai se qualche maiale o qualche pollo vengono uccisi bruciandoli vivi? Tanto, devono morire lo stesso. Con chi ragiona così, non vi viene voglia di replicare che dovrebbero essere loro a morire tra le fiamme? A me non era venuto in mente, ma capisco se a qualcuno tale reazione possa scappare. Intanto, anche per questa faccenda, e per colpa di qualcuno che mette in giro falsità, mi sono beccato gli immancabili insulti. Forse che adesso, dopo avermi insultato, i cristiani sudanesi saranno lasciati in pace?