Siamo in vigile attesa, senza tachipirina


 

Una variazione sullo stesso tema, volta ad indicare la sproporzione tra esercito italiano e militari russi, mostra un plotone di soldati gay con un carro armato dai colori arcobaleno, suggerendo l’idea che soldati effemminati non possono competere con quelli virili dell’Armata Rossa. Analogamente, troviamo spesso foto di Putin in compagnia di belle ragazze bionde, con foto di Macron circondato da omosessuali di colore, per tacere di Brigitte sul cui conto circolano maliziosi pettegolezzi. Tempo fa, sotto la foto di Valdimir Luxuria accostata a quella di Putin a torso nudo, armato di fucile, c’era la didascalia: “Ognuno ha il Vladimiro che si merita”, rimarcando il concetto che al popolo italiano, composto da debosciati, corrispondono esponenti politici della stessa risma. Al di là delle facili mistificazioni, poiché anche noi abbiamo corpi speciali come la Folgore e i Lagunari, tutt’altro che debosciati, il meccanismo psicologico evidenziato nel gregge di pecore che, dal 2020 al 2024, andava in massa a farsi vaccinare ma che oggi non si tirerebbe indietro se Crosetto e la Meloni gli ordinasse di andare in guerra contro la Russia, è di semplice lettura. 

 

 

I registi, che possiamo anche chiamare manipolatori di cervelli, creano allarme, s’inventano un nemico invisibile e suggeriscono i rimedi che, nel caso della psicopandemia, erano un virus mortale, con il vaccino come unica soluzione e, nel caso della guerra, creano allarme inventandosi una Russia pronta ad invaderci, con la guerra come unica soluzione. Le terapie alternative al vaccino e alla tachipirina con vigile attesa sono state demonizzate e respinte, proprio come le soluzioni diplomatiche sono state messe da parte, non considerate, ammesso e non concesso che la Russia abbia intenzione di invadere l’Europa. In entrambi i casi si fa leva sulla paura, formidabile strumento nelle mani delle élite per manovrare il popolo. Noi che ci siamo passati e che abbiamo imparato a reagire correttamente alle mistificazioni del potere riguardo al virus ingegnerizzato, abbiamo le idee chiare su quanto sta ora accadendo, con i media mainstream che straparlano di pericolo russo, ma anche con internet che fa da contraltare spiegando l’inganno a cui siamo sottoposti dagli enti governativi. Ci conforta sapere che, stando alle indagini statistiche, sette ragazzi su dieci non si arruolerebbero nel caso in cui il governo li chiamasse alle armi, tanto è vero che Crozza, scherzando su questo dice che siamo un esercito da R.S.A. Ma se in Italia Crosetto andrebbe incontro a un flop, se dovesse rendere obbligatoria la naja, altrove le cose stanno diversamente, poiché pare che i paesi baltici, nemici storici della Russia, stiano costruendo bunker antiatomici, a imitazione di quanto avveniva in tutto l’Occidente durante le Guerra Fredda. Anche in Finlandia e in Polonia, altri due nemici storici della Russia, sembra che stiano prendendo sul serio la propaganda guerrafondaia dei rispettivi governi. Pertanto, la situazione è estremamente fluida, la Meloni aspetta di sentire le direttive del suo capo a Washington, che mentre stringe accordi con Putin per far cessare la guerra in Ucraina, afferma che l’Unione Europea, fautrice dello scontro bellico, è governata da leader “deboli e incapaci” e che è destinata a scomparire entro i prossimi dieci anni. Elon Musk dice le stesse cose. Se la UE dovesse scomparire, non può farci che piacere, ma come ci si può fidare di un Trump che oggi dice una cosa e domani un’altra, che ci danneggia con i dazi, che ha mire imperialiste su Canada, Groenlandia e Venezuela e che di certo non farà chiudere le basi militari americane sul suolo italiano? Insomma, siamo tra color che son sospesi, fra l’incudine e il martello. In attesa degli eventi.

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